Benedetta gente, farebbero qualsiasi cosa per far finta che la magia non esiste, anche quando ce l’hanno sotto il naso.
Harry Potter, La Camera dei Segreti
E così, ci siamo: sabato aprirò le porte dell’atelier per accogliere Barbara Fiorio, il suo laboratorio di scrittura ironica e tutti i partecipanti. Sulla giornata di lavoro (impressioni, emozioni e fatica) tornerò a scrivere la prossima settimana. Ora vorrei solo limitarmi a raccontare, brevemente, come è nata l’idea di ospitare questo laboratorio.
Per il mio compleanno ricevo in regalo (da parte di una amica, Floriana Mantovani) un libro: Qualcosa di vero. Non conosco la sua autrice, Barbara Fiorio, ma il titolo mi piace subito molto. Come si dice? Mi ci ritrovo.
Dopo le prime dieci pagine, già mi sono innamorata di questa storia, delle sue protagoniste. Mi immedesimo nella piccola Rebecca (perchè anche io, come lei, sono stata vittima della Gilda del Cerchietto). Ma anche in Giulia, in quella sua frenetica vita lavorativa nella quale così faticosamente riesce ad entrare anche qualcos’altro. O l’altro, tout court.
Terminato (in meno di 48 ore, credo) Qualcosa di vero, vado a cercare gli altri libri dell’autrice e me li leggo tutti. Poi un bel giorno scopro sui social che Barbara Fiorio organizza anche corsi e seminari. Dovrebbero farne uno anche a Milano, ma salta. A quel punto, faccio qualcosa che senza dubbio una persona di buon senso non farebbe mai: perchè non sta bene, perchè non la conosco, perchè lei non conosce me, perchè non conosco neanche qualcuno che la conosce.
Scrivo a Barbara Fiorio e le propongo di fare un seminario da me.
Giusto per rassicurarla sul fatto che non le ha scritto una stalker, una mitomane o semplicemente una pazza, le mando due coordinate per farle capire chi sono e cosa faccio. Le mando anche una foto dello studio, perchè non pensi che le propongo di fare un laboratorio in una cantina.
Mi aspetto una risposta dello stesso tono di quelle che si ricevono quando mandi il tuo CV: Gentile Signorina, la ringraziamo per la sua mail ma siamo spiacenti di comunicarle che etc..
Invece accade l’inaspettato, l’impensabile, l’imprevedibile: Barbara Fiorio accetta.
Comunico la notizia in tempo reale a Floriana, che mi risponde con tremila faccine di emoticon svenuti per l’emozione. A quel punto parte la nostra, piccola ma determinata, macchina organizzativa. Ci si divide i compiti. Si diramano gli inviti. Si stampano le locandine. Si diffonde la notizia tra persone che si conoscono e sui social networks.
E si arriva (velocemente!) al 1 ottobre.
Perchè ho raccontato questa storia?
Per dire che la magia dei libri esiste davvero. La magia dei libri dischiude porte, disvela nuovi sentieri, apre nuovi orizzonti. Ci sono libri che hanno il potere di cambiare una vita, di modificare un’idea, di fare cadere certezze. Uno dei poteri magici dei libri è quello di creare connessioni con le persone, anche lontane, anche sconosciute, che condividono la stessa passione: per la lettura, per un libro, per un autore. E con queste persone a volte è possibile condividere sogni e progetti. Un po’ folli magari, ma veri.
Grazie a Barbara Fiorio per avermi dato la sua fiducia.
Grazie a Floriana Mantovani per avere condiviso il lavoro di organizzazione.
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a divulgare l’iniziativa.
Grazie a tutti coloro che si sono iscritti.
©Maria Cristina Codecasa Conti
Milano, 26.09.2016
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.