“L’arte ci consola, ci solleva, l’arte ci orienta. L’arte ci cura. Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo, siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato” (Tiziano Terzani).
A volte le cose più belle succedono per caso, senza cercarle, se siamo pronti per accoglierle. Cosi è un po’ per caso che sono diventata arte terapeuta, dopo una laurea in Architettura e un corso di acquerello Steineriano avevo ancora le idee poco chiare su quello che poteva essere la mia professione, sapevo solo di avere un grande entusiasmo per l’arte come linguaggio universale e di stare molto bene quando dipingevo, con l’acqua ed i colori.
In quei momenti avevo già intuito il potere terapeutico dell’arte, quando usavo i colori ad acquarello mi sentivo così bene, mi sentivo in armonia con il colore e con me stessa. Nello stesso periodo un momento personale difficile mi aveva fatto nascere il desiderio di sciogliere alcuni nodi del passato: iniziai un percorso psicoanalitico, iniziai a leggere la realtà in modo diverso.
Così da una parte l’arte e dall’altra la psiconalisi mi avevano restitutito il sorriso e la gioia di vivere, ma non sapevo che avrei trasformato queste due esperienze importanti in una professione.
L’arte terapia è una disciplina nata negli anni quaranta in Inghilterra e in America, per curare i traumi della guerra. Le fondatrici dell’arte terapia sono due donne: Margaret Naumburg ed Edith Kramer. Oggi l’arte terapia si è sviluppata in diversi ambiti: dalla prevenzione del disagio (ad esempio nelle scuole o nei gruppi di arte terapia rivolti a mamma e bambino), alla riabilitazione (ad esempio con persone che soffrono di patologie come le demenze), alla clinica (con percorsi mirati ad esempio per i bambini che soffrono di mutismo selettivo), all’ambito della ricerca del benessere (gruppi serali per adulti che cercano un momento per sè).
“La teoria dell’arte terapia ha le sue radici sia nell’arte e negli studi sulla creatività, che negli studi psicodinamici. I lavori artistici sono il mezzo per l’espressione e la comunicazione del mondo interno – emozioni, fantasie e pensieri – e offrono un luogo dove dare una forma visibile e condivisibile ai propri vissuti.”(dal sito di Art Therapy Italiana)
Art Therapy Italiana da sempre sottolinea l’importanza del processo creativo nella relazione terapeutica, nei suoi aspetti evolutivi e relazionali.
Personalmente lavoro con persone di tutte le età: dai bambini piccolissimi del nido a signore ultraottantenni. Le donne sono le pazienti principali nel mondo degli adulti; ed infatti un lavoro sull’identità femminile è il filo conduttore del gruppo serale da me ideato che si chiama “Una stanza tutta per sè“, dal titolo del bellissimo libro di Virginia Woolf.
Il mio è uno spazio colorato ed accogliente, adatto a favorire l’espressione dei vissuti personali attraverso l’uso dei materiali artistici.
Accanto al mio lavoro di arte terapeuta c’è il mio percorso artistico personale: dipingere per me è un piacere: é il mio spazio personale di benessere, in cui ritrovo la parte di me che a volte mi sfugge…
Un disegno o un dipinto non mentono mai: sono come uno specchio, un diario visivo, in cui specchiarsi per vivere meglio, verso un armonia con sè stessi e con il mondo.
Per informarsi sull’attività di Melania Cavalli:
www.arteterapiacavalli.it
Per seguire il blog collettivo sulla creatività ideato da Melania Cavalli per Art Therapy Italiana: https://arttherapyit.wordpress.com/
Il sito di Art Therapy Italiana:
www.arttherapyit.org
Le Troisième Songe RINGRAZIA Melania Cavalli per il suo contributo.
Col cuore.
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