☆ Special Guest ☆ Patrizia Cantù: quello che nasce nella mia cucina è cresciuto nel cuore.

Tutto quello che nasce dalla mia cucina è cresciuto nel mio cuore. Questa citazione racchiude tutto quello che penso della mia passione per il cibo e la cucina. Adoro i fornelli e le pentolone, impiastricciarmi le mani e farmi tutt’uno con gli odori e i profumi del “mangiare” come si dice dalle mie parti. “Poi mi faccio una doccia”, penso sempre dopo aver cucinato tutto il giorno se la sera abbiamo amici a cena, ma va quasi sempre a finire che prediligo la sostanza all’apparenza, me ne sto lì fino all’ultimo per essere sicura che sia tutto cotto al punto giusto, che sia tutto come deve essere e se i miei vestiti sanno di fritto…chissenefrega! Nessuno si è mai lamentato dopo essere venuto a cena a casa nostra, anzi tornano e io ne sono solo che felice! Mia madre era una grande cuoca, mia nonna idem e pure mio padre lo è. E’ andata così, guardando, imitando, mangiando (e parecchio) che ho imparato a cucinare. Ho sempre rubato con gli occhi in cucina, non solo dai miei, ma avendo la fortuna di vivere in Maremma ne ho girati di posti dove si mangia bene, dalle sagre alle cantine, ma soprattutto per le case degli amici. Ho guardato bene ogni singolo particolare, dalla salvia nel sugo di pomodoro, alla cipolla ramata per le zuppe… ad ogni zuppa la sua cipolla. Sembra qualcosa di poco importante, ma vi assicuro che non lo è. Basta una piccola variante e tutto cambia. Cos’è importante in cucina? Mi chiedo spesso e mi rispondo quasi sempre che sono i sapori schietti di una volta; cerco di ritrovare quelli. E poi la creatività. Cucinare è un po’ come jammare. Il mio compagno dice che sono una jazzista del cibo. Con gli ingredienti ci gioco, però non troppo e non solo per il mio palato. Perché un’altra cosa importante è essere altruista quando cucini. E’ un atto di amore quello di cucinare. Almeno per me.

Un giorno avrò un ristorante tutto mio, ho lavorato in alcuni di questi per qualche stagione estiva ai tempi dell’Università e ho visto cose che voi umani… però non mi scoraggia affatto. Il mio ristorante dei sogni ha pochi tavoli e ho già in mente quali. Con pochi coperti, massimo 15 /20 a sera. Con un menù che cambia ogni giorno. Recentemente sono tornata in Toscana per una piccola vacanza con il mio compagno, ci siamo fermati da Grazia, donna simpatica ed estremamente ospitale che ha un posto magico a due passi da Grosseto. Oltre al B&B Grazia costruisce artigianalmente tavoli e complementi d’arredo in legno favolosi, dalle incisioni e decorazioni uniche, ovviamente la prima cosa che ho pensato è stato che lei avrebbe arredato tutto il mio ristorante un giorno! Insomma è un chiodo fisso il mio… Mi vengono anche in mente tutte le volte in quel di Roccatederighi, bellissimo borgo Medievale della mia cara Maremma, dove tante volte ho fatto le nottate insieme alla mia specialissima amica Brunella, tra chiacchere e risate a ragionare della vita,dei sogni e anche di quanto ci sarebbe piaciuto essere noi le Minestraie del paese…magari nella sua meravigliosa casa ai piedi della Rocca, che profuma del suo dolcissimo miele, fatto artigianalmente tutto biologico e dal sapore unico. Sì perché chi ha una forte passione per il cibo, il buon bere e il buon vivere sogna sempre ad occhi aperti, con l’entusiasmo di chi ha amato e mangiato bene. Mi viene in mente una citazione a me molto cara di Virginia Woolf (scrittrice, 1882 – 1941)che recita: “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene”.

©Patrizia Cantù

Le Troisième Songe RINGRAZIA Patrizia Cantù per il suo contributo.

Col cuore.

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